COUNSELING - percorsi olistici

Cosa è un Counselor?

“E’ un professionista che mediante ascolto, sostegno ed orientamento, migliora le relazioni nella coppia, nella famiglia, nei gruppi, nelle formazioni sociali, nelle istituzioni e la relazione di ogni persona con se stessa” (V.Masini)

A seguito di un colloquio preliminare stabilisco le priorità della persona.

Attraverso le tecniche del Counseling relazionale, tecniche di respirazione e meditazione, affianco la persona in un percorso olistico avvalendomi di un’ esperienza più che ventennale nella cura di mente, corpo ed emozioni.

Credo che ogni essere umano sia unico e irripetibile, con una sua storia e un conseguente portato fisico, emotivo e psichico.

Se cerchi un percorso olistico che possa portare armonia,  effetti duraturi e stabili e un vero cambiamento alla tua vita, attraverso un processo di armonizzazione di corpo, mente ed emozioni (olistico), sarò lieto di accompagnarti con empatia, dolcezza, pazienza, rispetto offrendoti ascolto, sostegno ed orientamento.

Il cambiamento, la trasformazione : un processo a piccoli passi e concreto, verificabile incontro dopo incontro.

Alessandro Guidi – iscritto all’Associazione Counselor Professionisti al numero 643 www.asscouns.it – Professionista in riferimento alla legge 4/2013

Carl Rogers e Edith Stein hanno dato ottime definizioni di empatia...

“Consentitemi di tentare una descrizione dell’empatia quale oggi a me pare soddisfacente. Non la definirei più “uno stato di empatia”, perché la ritengo più un processo che uno stato. Può darsi che riesca anche ad inglobare questa qualità.

-Un modo empatico di essere con un’altra persona ha molte angolature. Comporta una sensibilità, istante dopo istante, verso i mutevoli significati percepiti che fluiscono in quest’altra persona, dalla paura al furore, alla tenerezza, o confusione, o qualunque altra cosa essa stia sperimentando. Significa vivere temporaneamente nella vita di un altro, muovendocisi delicatamente, senza emettere giudizi; significa intuire i significati di cui l’altra persona è scarsamente consapevole, senza però svelare i sentimenti totalmente inconsci, perché ciò sarebbe troppo minaccioso. Coinvolge la comunicazione delle vostre percezioni del mondo dell’altro, del quale osservate con sguardo sereno e nuovo quegli elementi che l’altro teme di più. Significa controllare frequentemente in compagnia dell’altro l’accuratezza delle vostre percezioni, ed essere guidati dalle reazioni che ricevete. Siete il compagno fiducioso nel mondo interiore dell’altro. Segnalando i possibili significati nel flusso dell’esperire di un’altra persona, l’aiutate a concentrarsi su questa preziosa sorta di referente, a sperimentare più compiutamente i significati, e a procedere nell’esperienza. Essere con un altro in questo modo significa che per il periodo in cui vi ci trovate, voi mettete da parte le vostre concezioni e valori personali onde entrare nel mondo di un altro senza pregiudizi. In un certo senso, significa che voi stessi vi mettete da parte; questo può essere fatto solo da persone che sono abbastanza sicure di sé da sapere che non si perderanno in ciò che nel mondo dell’altro potrebbe risultare strano o bizzarro, e che possono comodamente ritornare al loro mondo personale appena lo desiderano.”.C.Rogers

Mentre io vivo quella gioia (o dolore) che è provata da un altro, non avverto alcuna gioia originaria: essa non scaturisce in maniera viva dal mio Io, né ha il carattere di essere stata viva in precedenza come gioia ricordata, tanto meno essa è meramente fantasticata, priva cioè di una reale vita, ma è precisamente l’altro Soggetto quello che prova in maniera viva l’originarietà sebbene io non viva tale originarietà; la sua gioia che scaturisce da lui originaria, sebbene io non la viva come originaria. Nella mia esperienza vissuta non-originaria, io mi sento accompagnato da un’esperienza vissuta originaria, la quale non è stata vissuta da me, eppure si annunzia in me, manifestandosi nella mia esperienza vissuta non-originaria.” (cfr. Stein E., Il problema dell’empatia, pag. 79 e 81).

In sostanza, empatia è sentire ciò che l’altro sente ben sapendo che ciò che io provo non è mio ma è dell’altro e solo in questo modo potrò pormi nello spirito giusto di offrire il mio servizio.; empatia è molto più consapevolezza che tecnica!

Nell’ascolto e nella consapevolezza si prende coscienza quindi anche dei propri limiti e delle proprie potenzialità attuali, ma soprattutto e questa definizione mi nutre molto, si prende consapevolezza delle infinite potenzialità della nostra natura ontologica SAT-CIT-ANANDA (pura esistenza, coscienza e beatitudine)

F.A.Q.

Il ruolo del Counselor relazionale spirituale ha molteplici sfaccettature.

Troverai :

Ascolto

Accoglienza

Empatia

Esplorazione emozioni e bisogni

Lavoro sul qui ed ora, consapevolezza

Ispirazione

Prospettive

Quest’ultima frase ben sintetizza la figura del Counselor “Il Counselor è al servizio della Vita, al servizio dell’altro, riconosce, accoglie, si centra sulle persone, si focalizza su ciò che è vivo in lui nel qui ed ora con il cliente, ascolta con Empatia il contenuto altrui”.